Che cos'è il CPF

Che cosa è il CPF

 

Il Centro Preuniversitario di Fisica Ruggero Boscovich è nato nel 1993 su iniziativa di alcuni docenti dell'Istituto Leone XIII, uno dei più famosi istituti privati di Milano. L'idea era inizialmente quella di coltivare un ristretto gruppo di studenti particolarmente dotati, nella speranza di poter contribuire a un miglioramento delle prestazioni (tradizionalmente piuttosto opache) della rappresentativa italiana nella annuali Olimpiadi della Fisica.

Nei primi tre anni di rodaggio l'iniziativa è rimasta confinata tra le mura del Leone XIII, con esiti peraltro subito molto brillanti nelle gare di selezione per le Olimpiadi. L'attività veniva svolta su ben sei diversi livelli, a cominciare già dalla terza media. Gradualmente, però, sulla spinta dei dati che parlavano di esiti disastrosi, e in continuo peggioramento, dei test di ingresso alle facoltà universitarie (si veda la pagina Il fallimento dell'insegnamento della Fisica nella scuola secondaria), la fisionomia della scuola di Fisica andava modificandosi: non più un cenacolo di pochi super dotati, con l'obiettivo ambizioso e spettacolare delle Olimpiadi, ma, più realisticamente, una concreta occasione di apprendimento e approfondimento per i tanti ragazzi, capaci e volonterosi, che puntavano agli studi universitari dell'area scientifica. Ragioni pratiche suggerivano intanto di ridurre a tre i livelli di attività, in parallelo ai tre anni conclusivi della scuola secondaria.

Nell'anno scolastico 96/97 l'invito alla partecipazione veniva per la prima rivolto agli studenti di tutti i licei cittadini. Qui però ci si è subito scontrati con una grande, inattesa difficoltà: quella di ottenere che gli studenti venissero informati dalle rispettive scuole (alle quali venivano indirizzate le nostre lettere di invito) dell'esistenza dei corsi CPF. Come mai? Non è facile comprenderlo, ma è chiaro che, in anni di forte calo della popolazione studentesca e di forte concorrenza tra scuole, l'iniziativa poteva essere anche vista come l'abile mossa di una scuola concorrente... Nonostante questo pesante handicap, la partecipazione è andata costantemente crescendo fino a toccare il massimo nell'anno scolastico 98/99, alla fine del quale il CPF rilasciava a 132 studenti di Milano e provincia l'attestato di frequenza. Le scuole più rappresentate erano, oltre al Leone XIII (che giocava in casa), l'Einstein, il Leonardo, il Volta, e soprattutto il Vico di Corsico: sicuramente la scuola in cui, da sempre, i docenti si sono maggiormente adoperati (e il CPF sente di dover esprimere una particolare riconoscenza nei riguardi delle prof. Curti, Marzialetti, Brunetti, Randazzo e Boni).
Sempre nel 98/99 si è verificato uno straordinario, significativo risultato: nella gara milanese per le Olimpiadi di Fisica, sette dei primi dieci classificati, e in particolare i primi tre, erano frequentatori assidui del CPF.

Contrariamente a tutte le previsioni, fondate sulla costante crescita delle adesioni e sullo straordinario gradimento sempre espresso dagli studenti, l'anno scolastico successivo (99/2000) si registrava improvvisamente una forte flessione nelle iscrizioni: gli attestati di presenza rilasciati a fine anno non arrivavano a ottanta. Era evidentemente l'effetto (anche se ritardato di un anno) del nuovo esame di maturità, che con l'intero arco delle materie da portare costringeva di fatto i ragazzi a un impegno molto superiore, e non solo nell'ultimo anno: circostanza aggravata dal fatto che in tutte le scuole si venivano organizzando attività complementari in orario pomeridiano, anche in vista dei crediti scolastici e formativi connessi al nuovo sistema di valutazione. Insomma, margini di manovra ridotti al minimo, e in qualche caso a zero, per gli studenti. In subordine, si è ipotizzato che la flessione sia stata, almeno in parte, dovuta all’introduzione di una sia pur modesta quota annuale di iscrizione ai corsi (£.70000).

Nell'anno scolastico 2000-2001i corsi dei due livelli superiori si sono svolti presso il Dipartimento di Fisica dell'Università degli Studi di Milano, in via Celoria 16. Il corso di primo livello veniva invece ospitato dall'Istituto Leone XIII. Purtroppo, si è verificata un'ulteriore, sorprendente contrazione nelle adesioni: solo 41 iscritti. Il sospetto che la causa prima potesse risiedere nella quota di iscrizione (nel frattempo cresciuta, per ragioni di forza maggiore, a £ 140000) non poteva non prendere maggiore consistenza.

Per l'anno scolastico 2001-2002 è stata ripristinata la totale gratuità della partecipazione. Il risultato non è stato però quello sperato, il numero delle presenze stabili non è aumentato in modo significativo. A questo punto sembra chiaro che la crisi della partecipazione va ricercata altrove. Quello che pare assodato è che, rispetto a tre anni fa, i ragazzi
hanno in generale meno tempo da gestire in modo autonomo: la fioritura di iniziative parascolastiche verificatasi in molte scuole potrebbe esserne la causa prima. Indubbiamente pesa anche il fatto che, col nuovo esame di maturità, non esiste più la possibilità di "portare Fisica": il che indubbiamente toglie parecchio, anche ai ragazzi che puntano ai corsi universitari dell'area scientifica, in fatto di stimolo e motivazione.
Una non piccola soddisfazione è venuta, ancora una volta, dagli ottimi piazzamenti dei "ragazzi del CPF" nella gara milanese per le olimpiadi di Fisica: ben sei nei primi undici della classifica (e in particolare il secondo, Andrea Simonetto, del liceo Fermi di Cantù, in seguito risultato primo nella parte sperimentale della gara nazionale).

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